La risposta d’ansia
Nel parlare dei disturbi d’ansia, bisogna innanzitutto definire che cos’è l’ansia. Si tratta di una normale reazione dell’organismo, che si attiva quando ci si trova in una situazione percepita come pericolosa.
La risposta d’ansia, considerata nell’ambito dell’evoluzione della specie, svolge una funzione adattiva fondamentale, perché produce tutti quei cambiamenti nel corpo necessari alla reazione di lotta o di fuga di fronte alla situazione minacciosa.
Per i nostri antenati, che si trovavano nella condizione di affrontare bestie pericolose, tali meccanismi rappresentavano la salvezza. Anche oggi possiamo vivere reali situazioni di minaccia, nelle quali la risposta d’ansia può proteggerci dai pericoli o salvarci la vita. Quando l’ansia, però, si manifesta in maniera eccessiva o quando la situazione che l’ha attivata non rappresenta un pericolo reale, ma un’errata percezione, allora la nostra risposta risulta inappropriata. L’ansia, ad esempio, ci mette in guardia anche da possibili punizioni e frustrazioni, minacce allo status sociale, perdita dell’affetto e della stima degli altri. In questi casi, la reazione di lotta-fuga e tutti i cambiamenti fisiologici conseguenti, quali ad esempio l’aumento del battito cardiaco, non sono utili, anzi possono diventare controproducenti e dannosi.
Immaginiamo uno studente che debba affrontare un esame. Un’ansia moderata, in questa situazione, può essere funzionale all’attivazione delle risorse necessarie. Tuttavia, se l’esame è percepito non semplicemente come una prova accademica, ma come un evento minaccioso che potrebbe avere conseguenze gravi e irrimediabili, molto probabilmente lo studente proverà un’ansia eccessiva che non gli darà la possibilità di trovare la giusta concentrazione, con conseguenti ripercussioni sulla prestazione.
In sintesi, possiamo affermare che l’ansia, da normale risposta, può diventare disfunzionale quando ha un’intensità troppo elevata rispetto alla reale situazione da affrontare oppure quando si prolunga eccessivamente nel tempo. In tal caso diventa un ostacolo nelle attività da svolgere e crea vissuti di disagio nella persona.
Manifestazioni dell’ansia
Quando la persona vive una condizione di ansia è coinvolto tutto l’organismo.
Corpo – Si verificano effetti come, ad esempio, alterazione del ritmo cardiaco e respiratorio, sudorazione, tremori, giramenti di testa, rigidità muscolare.
Emozioni – Prevalgono paura, inquietudine, apprensione, preoccupazione.
Pensieri – Sono negativi e catastrofici, come ad esempio “Non ce la farò”, “Accadrà quello che temo”, “Non posso sopportarlo”.
Comportamenti – A livello comportamentale si verificano, ad esempio, inibizione nel parlare, movimenti goffi, evitamento della situazione, fuga dal contesto che genera ansia.